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sabato 1 ottobre 2016

Grazie, Bernardo Caprotti

Ho scritto più volte, di Bernardo Caprotti. Non ho fatto in tempo però ad intervistarlo. Solo rimandata, quell’occasione, e invece il destino ha deciso diversamente. Mi spiace, mi spiace moltissimo. Avrei voluto conoscere l’uomo, Bernardo Caprotti. E avrei voluto leggere nelle sue risposte quello che forse non troverò più. Almeno qui, almeno ora.
Perché Bernardo Caprotti non è stato solo un grande imprenditore. Non può essere così. E’ un pezzo di quella Storia che non sappiamo più scrivere. Ce ne stiamo accorgendo porgendo l’addio a troppi Uomini dei quali fatichiamo perfino a raccogliere l’esempio e l’eredità.
Mi commuove, mi amareggia, mi spaventa, la dipartita di Bernardo Caprotti, come se fosse quella di una persona di famiglia. Questa, forse, era un po’ la sua idea: che l’Italia dovesse essere un po’ la nostra famiglia…

Grazie, Bernardo Caprotti. Non lo saprai e non servirà ma un briciolo di quello che sei stato lo porterò in memoria. Sempre.

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